Forum di Discussione

 

Home
Notizie
Segnalazioni Problemi
Iscrizione OnLine
Leggi e Statuto
Forum
Attrezzature
Numeri Utili
Mezzi di Trasporto
Appuntamenti
Link
Contatti

 

Discussione

[ Discussioni | Sommario | Invia ]

Sommario

Argomento: Sito Internet

Autore: <Anonimo>

Bravi!

finalmente un sito di Ordona che non contiene solo informazione sugli scavi archeologici! Continuate cosi!

Risponde: Sandra Buonassisi

Con immenso piacere abbiamo l'onore di rispondere al primo messaggio ricevuto nel nostro forum! Innanzitutto ringraziamo il nostro concittadino che si è complimentato con noi, ma teniamo a precisare che, anche se in questo nuovo sito non è stato fatto nessun riferimento ad "Herdonia", non è escluso che in futuro ci occuperemo dei nostri scavi archeologici, perchè la valorizzazione del territorio, è un argomento che riguarda tutti gli ordonesi ed in particolare noi della Protezione Civile in quanto è uno dei nostri obiettivi.

Ci impegneremo comunque a creare un punto d'incontro che ci permetta di migliorare la situazione del nostro paese con l'aiuto di tutti i cittadini di Ordona, e proprio in riguardo a ciò è disponibile, su questo sito, un link per iscriversi all'Associazione di Volontariato e Protezione Civile. L'iscrizione è completamente gratuita.

Ringraziamo anticipatamente tutti coloro che esprimeranno le proprie idee in questo forum!

Argomento: Insediamento termovalorizzatore

Autore: Giacomo Carlucci. Ordonese ormai milanese

Ultimamente si è parlato della possibilità di localizzare nell'area del comune di Ordona di un termovalorizzatore che sfruttando i rifiuti urbani, possa creare energia elettrica (per chi?). Ormai c'è la rincorsa a rendere disponibile da parte di tanti comuni del sud d'Italia le risorse ambientali ed economiche per queto tipo di soluzione. C'è l'illusione di creare occupazione nell'ambito dei paesi, senza valutare l'impatto ambientale e sociale che comporterebbe una soluzione del genere. Ormai l'aria che si respira in Ordona è già fortemente compromessa dall'uso abnorme di veleni che se ne fa in agricoltura (anche se non si vede perchè si è tutti ciechi). Se si dovesse fare una statistica in merito ai decessi per tumore che si riscontrano nel comune di Ordona, se ne scoprirebbero delle belle. Se a questo si dovesse aggiungere anche l'inquinamento causato dal trattamento dei rifiuti (elettromagnetico, atmosferico, del sottosuolo con inquinamento della falda friatica, ecc., ecc.)allora si che Ordona potrebbe competere con le città civili di tutto il mondo, con annesse problematiche esistenziali che nulla hanno a che vedere con le condizioni di vita biologicamente sostenibili.I cosiddetti tecnici ed esperti che assicurano la completa bontà degli impianti e che garantiscono nullo l'inquinamento dovuto alle tecnologie innovative utilizzate, prima di tutto non risiedono nelle aree di localizzazione degli impianti, e successivamente hanno agganci, anche se difficile da dimostrare, con le società che costruiscono e gestiscono successivamente l'energia prodotta. Un invito ad approfondire questa tematica e possibilmente far cadere nel vuoto l'insediamento ventilato. Una domanda: Perchè non localizzare gli impianti in zone desertiche e prive di insediamenti urbani? Come per il petrolio, si potrebbero creare delle linee per trasportare l'energia prodotta.
Grazie per l'attenzione.

Risponde: Pasquale Longo

invitiamo il nostro visitatore a visitare il link che abbiamo inserito nel sito in riguardo al termovalorizzatore.

Purtroppo Ordona si trova ad affrontare un grave problema: l’installazione del termovalorizzatore.

Il problema dei rifiuti interessa l’intera umanità ed addirittura si è parlato di portare i rifiuti su Marte!!!

Sicuramente ci saranno stati profondi studi su questa questione senza però tener conto delle conseguenze che, forse, in breve tempo non saranno riscontrabili, ma che a lungo andare si trasformerebbero in vere bombe nucleari!

Dicendo questo credo che si debba tener conto non solo dei vantaggi economici odierni che porterebbe il termovalorizzatore nel nostro paese, ma di tener conto delle conseguenze ambientali future.

Secondo il mio parere l’intera umanità dovrebbe cominciare a fare la raccolta differenziata grazie alla quale il riciclaggio dei rifiuti sarebbe più facile da realizzare, ma l’ignoranza e la pigrizia spesso giocano brutti scherzi, infatti non tutti accettano l’idea di avere quattro sacchetti in cucina per dividere la spazzatura!

Così da semplici abitudini quotidiane si può salvaguardare quel po’ di mondo naturale che ci resta!

Argomento:Eternit... che cosa fare???

Autore: <Anonimo>

Ho sorvolato il vostro paesino ed ho notato moltissime case con il tetto in eternit, che contengono moltissimo amianto. Si sà è pericoloso.Fate un sondaggio sulla percentuale di tumori nel vostro paese.

Risponde: Gerardo Gallo

I manufatti in cemento-amianto, tubazioni o lastre comunemente chiamati con il nome dell’azienda di Casale Monferrato che li produceva, non solo non si sono rivelati di vita eterna come il nome indicava ma anche causa di gravi problemi per la salute dei lavoratori e per l’ambiente. La pericolosità dei prodotti in cemento-amianto è dovuta alla possibile liberazione di fibre di amianto che normalmente sono legate alla malta cementizia. E’ ormai dimostrato che anche bassissime esposizioni a polveri di amianto possono indurre un ben preciso tumore polmonare (il mesotelioma pleurico). Per evitare inutili allarmismi si precisa che i maggiori pericoli di esposizione avvengono nella manipolazione dei manufatti dove per rotture, abrasioni e urti viene meno la funzione del legante.

Per questi motivi le coperture o altri manufatti in buone condizioni possono rimanere al loro posto e nel solo caso di manutenzioni o rimozioni necessitano attenzioni particolari per la tutela dell’ambiente e dei lavoratori.

Nell’ambito dell’attività di vigilanza le USL hanno  riscontrato molta confusione nelle conoscenze delle problematiche inerenti l’amianto dovute ad informazioni più legate agli aspetti commerciali che alla sicurezza del lavoro e alle problematiche ambientali. Qui di seguito vengono pertanto riportate le principali indicazioni utili, relativamente ai manufatti o alle coperture in cemento-amianto:

  1. Al momento non vi è obbligo di rimozione, devono però essere mantenuti in buono stato di conservazione.

  2. Non è consentita il commercio, la vendita e neanche il riutilizzo delle parti rimosse.

  3. I materiali rimossi sono considerati rifiuto pertanto devono essere conferiti in discarica autorizzata. (Non sono lecite altre tecniche di smaltimento quali interramento, rilevati stradali, incenerimento, etc. )

TECNICHE DI BONIFICA

  1. RIMOZIONE - Le operazioni devono essere condotte salvaguardando l'integrità del materiale. Comporta la necessità di installare una nuova copertura in sostituzione del materiale rimosso; (rif. leg. D.M. 06.09.1994)

  2. SOVRACOPERTURA - Il sistema della sovracopertura consiste in un intervento di confinamento realizzato installando una nuova copertura al di sopra di quella in amianto-cemento, che viene lasciata in sede quando la struttura portante sia idonea a sopportare un carico permanente aggiuntivo. Per tale scelta il costruttore od il committente devono fornire il calcolo delle portate dei sovraccarichi accidentali previsti per la relativa struttura. (rif. leg. D.M. 06.09.1994)

  3. INCAPSULAMENTO - Possono essere impiegati prodotti impregnanti, che penetrano nel materiale legando le fibre di amianto tra loro e con la matrice cementizia, e prodotti ricoprenti, che formano una spessa membrana sulla superficie del manufatto. I ricoprenti possono essere convenientemente additivati con sostanze che ne accrescono la resistenza agli agenti atmosferici e ai raggi U.V. e con pigmenti. Generalmente, i risultati più efficaci e duraturi si ottengono con l'impiego di entrambi i prodotti. (rif. leg. D.M. 06.09.1994 e D.M. 20.08.1999).

Nel caso dell'incapsulamento e della sovracopertura si rendono necessari controlli ambientali periodici ed interventi di normale manutenzione per conservare l'efficacia e l'integrità dei trattamenti stessi.

CHI PUÒ EFFETTUARE LE ANZIDETTE OPERAZIONI E QUALI SONO LE FORMALITÀ DA ESPLETARE?

Le sovracoperture, incapsulamenti e le rimozioni, sono generalmente effettuati da ditte specializzate. Tutte le tecniche risultano complesse sia dal punto di vista operativo che di certificazione. Per quanto concerne la rimozione vi sono ulteriori obblighi a carico dei datori di lavoro che intendono far eseguire i lavori ai dipendenti (redazione di un piano di lavoro ai sensi dell’art.34 del D.Lvo 277/91 soggetto a parere autorizzativo dello S.Pre.S.A.L.).

Tale dicitura può far intendere che se non vi sono dipendenti non si ricada negli obblighi di cui sopra. In effetti vi sono casi che non vi rientrano (rimozione effettuata da parte del solo proprietario dell’immobile o impresa individuale) ma è fondamentale, onde evitare spiacevoli risvolti (sanzioni amministrative e penali), valutare ogni singolo caso direttamente con gli operatori del Servizio che, previo contatto telefonico, sono a disposizione nelle diverse sedi. In ogni caso si rammenta che per quasi tutti i lavori edili è necessario valutare l’applicazione del D.Lvo 494/96 (Direttiva cantieri) per l'eventuale redazione del piano di sicurezza e coordinamento o per la redazione della notifica preliminare ai sensi dell’art. 11 del medesimo decreto.

PROCEDURE OPERATIVE PER LA RIMOZIONE DELLE COPERTURE IN CEMENTO AMIANTO.

Considerato che la pericolosità dell’amianto risiede nella liberazione di fibre cancerogene per inalazione le precauzioni richieste sono mirate alla limitazione della loro produzione mentre le protezioni sono tese a salvaguardare l’apparato respiratorio delle persone che lavorano in aree potenzialmente inquinate.

Lastre ed altri manufatti di copertura in cemento-amianto devono essere adeguatamente bagnati prima di qualsiasi manipolazione o movimentazione con prodotti collanti, vernicianti o incapsulanti specifici. La bagnatura dovrà essere effettuata mediante nebulizzazione o a pioggia, con pompe a bassa pressione. In nessun caso si dovrà fare uso di getti d'acqua ad alta pressione.

I faldali e le gronde dovranno sempre essere bonificati inumidendo con acqua la crosta presente sino ad ottenere una fanghiglia densa che, mediante palette e contenitori a perdere, viene posta all'interno di sacchi di plastica. Questi sacchi, sigillati con nastro adesivo, vanno smaltiti come rifiuti di amianto.

Le lastre devono essere rimosse senza romperle evitando l'uso di strumenti demolitori. Devono essere smontate rimuovendo ganci, viti o chiodi di fissaggio, avendo cura di non danneggiare le lastre stesse. Non devono essere utilizzati trapani, seghetti, flessibili o mole abrasive ad alta velocità. In caso di necessità, si dovrà far ricorso esclusivamente ad utensili manuali o ad attrezzi meccanici provvisti di sistemi di aspirazione idonei per la lavorazione del cemento-amianto, dotati di filtrazione assoluta in uscita.

I materiali asportati non devono in nessun caso essere frantumati dopo la rimozione. Non devono assolutamente essere lasciate cadere a terra. Un idoneo mezzo di sollevamento deve essere previsto per il calo a terra delle lastre.

Le lastre smontate, bagnate su entrambe le superfici, devono essere accatastate e pallettizzate in modo da consentire un'agevole movimentazione con i mezzi di sollevamento disponibili in cantiere.

I materiali in cemento-amianto rimossi devono essere chiusi in imballaggi non deteriorabili o rivestiti con teli di plastica sigillati. Eventuali pezzi acuminati o taglienti devono essere sistemati in modo da evitare lo sfondamento degli imballaggi. I rifiuti in frammenti minuti devono essere raccolti al momento della loro formazione e racchiusi in sacchi di materiale impermeabile non deteriorabile immediatamente sigillati. Tutti i materiali di risulta devono essere etichettati a norma di legge.

I materiali rimossi devono essere allontanati dal cantiere il prima possibile. L'accatastamento temporaneo deve avvenire separatamente dagli altri detriti, preferibilmente nel container destinato al trasporto, oppure in una zona appositamente destinata, in luogo non interessato dal traffico di mezzi che possano provocarne la frantumazione.

Giornalmente deve essere effettuata una pulizia ad umido e/o con aspiratori a filtri assoluti della zona di lavoro e delle aree del cantiere che possano essere state contaminate da fibre di amianto.

PROTEZIONE DEI LAVORATORI.

Nelle operazioni che possono dar luogo a dispersione di fibre di amianto, i lavoratori devono essere muniti di idonei mezzi di protezione individuali delle vie respiratorie (maschere con filtri tipo P3) e di indumenti protettivi. Le calzature devono essere di tipo antinfortunistico con suola antiperforazione e puntale in acciaio.

MISURE DI SICUREZZA ANTINFORTUNISTICHE.

La rimozione delle coperture in cemento-amianto come la sovracopertura e l'incapsulamento comporta rischi specifici di caduta dall'alto e per sfondamento delle lastre. A tal fine, fermo restando quanto previsto dalle norme antinfortunistiche per i cantieri edili, dovranno in particolare essere realizzati ponteggi o robusti parapetti contro il rischio di caduta e sottoimpalcati, reti di sicurezza, camminamenti in tavole da ponte e imbragature di sicurezza per il pericolo di sfondamento. Le aree in cui avvengono operazioni di rimozione di prodotti in cemento-amianto che possono dar luogo a dispersione di fibre devono essere temporaneamente interdette a persone esterne ai lavori nonché delimitate e segnalate.

 

 

Ultimo aggiornamento: 07-03-05

 

Home | Notizie | Segnalazioni Problemi | Iscrizione OnLine | Leggi e Statuto | Forum | Attrezzature | Numeri Utili | Mezzi di Trasporto | Appuntamenti | Link | Contatti

 Per domande  contattare lo staff.

Per ulteriori problemi contattare il WebMaster
Ultimo aggiornamento: 26-12-04